A testimoniare l’importanza che la processione dei Misteri ha avuto per la città di Trapani c’è tutta una serie di testimonianze scritte sia dirette che indirette. E’ possibile, infatti, desumere informazioni sugli aspetti più significativi della vita della città basandosi sulle passate edizioni di questa importante manifestazione. Sull’esistenza a Trapani del culto esiste una vasta documentazione presso la Biblioteca Fardelliana (cronache cittadine, atti notarili, lettere, quotidiani ecc...) Scarse, invece, sono le notizie riguardanti la nascita e il primo tranche de vie del rito. Infatti, se per gli storici è stata sempre un'impresa ardua e complicata scoprire l’origine dei Misteri perché comportava mettere assieme tutti gli aspetti della vita laica e religiosa di Trapani in un passato non certo troppo vicino, ancor più difficile era interpretare che rapporti intercorressero tra confraternite, corporazioni artigiane, amministrazione civile e clero, sui quali poggiava la società del XVI e del XVII secolo, nel cui contesto storico e culturale la processione nacque e si radicò. Della fine del XVI secolo non esiste alcuna fonte scritta diretta che accenni all’esistenza di questo rito a Trapani.
Non possiamo tralasciare di accennare alla grande attenzione che la processione dei Misteri ha avuto da parte di illustri studiosi trapanesi più recenti (si fra per dire), molti dei quali si sono trovati a parlarne nei loro scritti anche indirettamente e ciò perché ogni forma di ricerca che possa farsi su Trapani finisce immancabilmente per essere legata a questo evento.
Ricordiamo che ha indagato sulle origini dei Misteri, Mario Serraino (scrittore anche di una storia di Trapani), tant'è che della sua consulenza si avvalse nell'organizzare l’edizione del 1952 la stessa Azienda Provinciale per il Turismo, e che, tra gli intellettuali di spicco della cultura contemporanea, si è interessato dei Misteri anche Salvatore Costanza, attento ricercatore ed esperto conoscitore anch’egli della storia di Trapani.
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i tre volumi di Serraino |
Ricordiamo che ha indagato sulle origini dei Misteri, Mario Serraino (scrittore anche di una storia di Trapani), tant'è che della sua consulenza si avvalse nell'organizzare l’edizione del 1952 la stessa Azienda Provinciale per il Turismo, e che, tra gli intellettuali di spicco della cultura contemporanea, si è interessato dei Misteri anche Salvatore Costanza, attento ricercatore ed esperto conoscitore anch’egli della storia di Trapani.
Per quest’ultimo, il primo scrittore che, sia pur debolmente risalga all'origine dei Misteri, è G. F. Pugnatore. Costanza, che ne ha curato l’edizione fa notare che il Pugnatore nella sua cinquecentesca Historia di Trapani, anche se non fa alcuna menzione diretta dei Misteri (forse non era ancora nata?), parla di una processione del Cereo o Cirjo, la quale dovette essere sicuramente un'antesignana di quella dei Misteri, dato che tra le due processioni si può riscontrare una certa analogia (il cereo era l'offerta che sotto forma di cero ciascuna maestranza offriva alla Madonna di Trapani).
Secondo l’opinione del Costanza la processione dei Misteri altro non è stata, nei secoli, che il risultato di un produttivo rapporto di collaborazione tra il clero locale, le confraternite e le corporazioni artigiane. Dalla sintesi e dall’equilibrio di questi elementi è derivata, secondo lo storico, la formula vincente che ha permesso la nascita e il perdurare della manifestazione. Per il Costanza la storia dei Misteri riflette il prestigio sociale che aveva raggiunto la città di Trapani attraverso la sua entità economica più consistente, cioè l'artigianato. I ceti artigianali a Trapani erano numerosi e ricchi e quelli più forti hanno lasciato un segno indelebile nel tessuto produttivo della città anche attraverso i Misteri (sia come ceti sostenitori della processione, sia come artisti).
Il secolo d'oro dell'artigianato trapanese (e questo non lo riconosce solo il Costanza) era stato il XVII secolo in cui la città aveva raggiunto il culmine del fastigio sociale e del benessere economico. Si deve al genio degli artigiani-artisti trapanesi di tale periodo, se quelle che erano solo scene rappresentative animate e mobili si sono trasformate in sculture di nobile fattura artistica, corredate ed impreziosite da numerosi elementi, anch'essi opere di autentica arte.
Secondo l’opinione del Costanza la processione dei Misteri altro non è stata, nei secoli, che il risultato di un produttivo rapporto di collaborazione tra il clero locale, le confraternite e le corporazioni artigiane. Dalla sintesi e dall’equilibrio di questi elementi è derivata, secondo lo storico, la formula vincente che ha permesso la nascita e il perdurare della manifestazione. Per il Costanza la storia dei Misteri riflette il prestigio sociale che aveva raggiunto la città di Trapani attraverso la sua entità economica più consistente, cioè l'artigianato. I ceti artigianali a Trapani erano numerosi e ricchi e quelli più forti hanno lasciato un segno indelebile nel tessuto produttivo della città anche attraverso i Misteri (sia come ceti sostenitori della processione, sia come artisti).
Il secolo d'oro dell'artigianato trapanese (e questo non lo riconosce solo il Costanza) era stato il XVII secolo in cui la città aveva raggiunto il culmine del fastigio sociale e del benessere economico. Si deve al genio degli artigiani-artisti trapanesi di tale periodo, se quelle che erano solo scene rappresentative animate e mobili si sono trasformate in sculture di nobile fattura artistica, corredate ed impreziosite da numerosi elementi, anch'essi opere di autentica arte.
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