Il percorso della processione

    Il corteo della processione dei Misteri si è sempre mosso dal vecchio centro storico della città perché è lì che trova la sua collocazione spaziale e temporale più idonea.
in una stradina
 del vecchio centro storico

  Per chi non conosce la città, l'antico nucleo abitativo di Trapani si estende suddiviso in quattro quartieri tradizionali (Casalicchio o San Pietro, che prende il nome dall’omonima chiesa e che è il più antico; San Francesco, sito all’estremità della città; Palazzo o San Lorenzo, dove è ubicata la Cattedrale; di Mezzo o San Nicola, dal nome anch’esso della chiesa esistente) segnato da stradine di tipo "arabo" strette e tortuose, tra palazzi nobiliari e innumerevoli chiese. Sono ancora questi quartieri antichi che fanno da vero scenario ai Misteri e che è sempre il più suggestivo. Con gli anni l'itinerario si è allungato fin oltre il limite della città storica per raggiungere altre zone, qualche secolo fa ritenute periferiche e che oggi si allineano lungo quell'unico asse viario (via G. B. Fardella) che collega il vecchio nucleo con le aree abitative più periferiche biforcandosi, da una parte per salire verso Erice, e dall’altra per proseguire verso Palermo.
   All'inizio della seconda metà del diciottesimo secolo l'autorità religiosa aveva imposto delle tappe da rispettare, il che testimonia quanto fosse autorevole il ruolo della Chiesa nell'indicazione del percorso da seguire. Infatti nel 1761 il vescovo di Mazara Girolamo Palermo stabilì che la processione passasse per le chiese della città; a partire dal 1890 l'ingresso nelle chiese era stata vietata dai vescovi successivi, per motivi di "indecenza" come era stato giustificato (ovvero per i bivacchi che si verificavano nei luoghi sacri). Nel 1900 l'usanza era stata ripresa, ma l'entrata dei Misteri nelle chiese fu limitata solamente alle parrocchie, e nel 1909 cessò definitivamente (l'ultima a chiudere le porte alla processione fu la Cattedrale di S. Lorenzo).
centro storico: corteo di samaritani 
   Fino al 1946 il percorso rimase invariato e chiuso dentro il vecchio centro storico per uscire dai suoi confini naturali solo per adattarsi alle esigenze della città che si andava espandendo. Fu, infatti, nel secondo dopoguerra che venne inclusa nel cosiddetto "percorso storico" anche la via Garibaldi, larga e diritta, ormai sgombrata dalle macerie causate dai bombardamenti bellici.
    A partire dagli anni '50 del secolo scorso, una innovazione necessaria fu l'allungamento dell'itinerario fino alla via G.B. Fardella (la più importante via della città), cioè verso la "città nuova" che, dopo la grande piazza dedicata ai Martiri d’Ungheria, si estendeva ormai in direzione di Borgo Annunziata con la via che porta il nome di Conte Agostino Pepoli. Il passaggio del corteo nella principale arteria della città (sia da lato sud che da lato nord) è perdurato per diversi anni (è questo il tratto più rappresentativo della città moderna) che i Misteri, però, al tempo attuale non percorrono più.
corteo in Via Garibaldi
   Ogni anno nell'itinerario è prevista una sosta nella spaziosa Piazza Vittorio Emanuele II dove, la sera, alla presenza delle personalità istituzionali della città, dal 1978 veniva celebrata dal vescovo la funzione religiosa (nel 2003 la messa è stata spostata in piazza Martiri d'Ungheria, in fondo alla via Fardella; anche nella scorsa edizione del 2015, in tarda serata, il vescovo ha parlato al popolo dei Misteri in questa grande piazza). 
un gruppo davanti la Posta Centrale
   
tutti i gruppi in sosta
nella piazza Vittorio Emanuele 
   Fuori dalle vie del centro (nella Via XXX Gennaio, nella Via Spalti, ma soprattutto nell'ampia Piazza Vittorio Emanuele o nelle due corsie di via Fardella), dove, accanto ai palazzi nobiliari, non mancano costruzioni in cemento armato e dove si sono trasferiti la maggior parte dei servizi commerciali un tempo presenti solo nel centro storico, balza subito evidente all'occhio dell'osservatore attento o degli aficionados che la processione sembra disperdersi e che i gruppi perdano il loro ruolo di protagonisti "a tutto tondo", perché appaiono come smarriti in un contesto urbano a loro estraneo ed innaturale. 
Nel 2005 sono state eliminate le transenne per dare la possibilità ai fedeli di toccare i gruppi o di ammirarli più da vicino.  
   Fino a due anni fa, nelle ore notturne, dopo aver percorso il lungo tratto di andata e ritorno della via Fardella, i Misteri facevano ritorno nella città vecchia per percorrere le vie tralasciate il pomeriggio precedente e, a questo punto si spingevano verso la punta estrema della città arrivando vicino al porto peschereccio e alla torre di Ligny. 
corteo a piazza Jolanda
nell'estrema punta della città
    Verso la piena mattinata comincia il rientro dei Gruppi nella chiesa del Purgatorio dopo aver percorso il Corso Vittorio Emanuele o Rua Grande (come si chiamava un tempo) dove si trova l’arcivescovado e la Cattedrale.
  L'ingresso di tutti i Gruppi richiede parecchie ore e a volte oltrepassa l'orario stabilito per l'entrata che è previsto per le ore 14.00. E’ questo l'ultimo cerimoniale della processione, il più lungo e il più atteso.
   L'edizione del 2015 ha suscitato qualche critica per la tortuosità del percorso seguito e per l'eccesso del ritardo accumulato (il rientro del primo gruppo è slittato dalle ore 8.00 alle ore 9.30). Non credo, comunque, che la riuscita della processione ne abbia risentito per questo: la sfilata in via Garibaldi (la Rua Nuova) era molto suggestiva e la partecipazione della gente numerosa e commossa, come gli altri anni. 
davanti l'Arcivescovado
Chiesa del Purgatorio,
entrata di un gruppo

                                     L'anno 2016 non ero a Trapani perché sono andata a vedere la processione di Enna. Mi hanno riferito che l'affluenza dei trapanesi è stata sempre la stessa, come ogni anno puntuale e partecipativa e che l'afflusso turistico si era ridimensionato.

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