La Settimana Santa a Caltanissetta

   La celebrazione dei riti pasquali sono presenti in tutta la Sicilia. L'Isola orbitava nel contesto culturale della Spagna dopo che, all'inizio del secolo XV, ne era diventata un viceregno, è quindi naturale che anche le tradizioni religiose ne subissero l’influenza ed il fascino, e ne assorbissero gli usi e i costumi. In particolare è il rito processionale del Venerdì Santo, che ha uno schema pressocché identico in più di un capoluogo siciliano, a presentare analogie con le processioni di Siviglia e di altre città dell’Andalusia, regione della Spagna meridionale.
   Tra le settimane di Pasqua più intense, segnalo in particolare quella di Caltanissetta e, nell'altra pagina, quella di Enna, anch’esse di un certo rilievo in Sicilia e conosciutissime non solo nell’ambito territoriale ma anche fuori dai confini regionali e nazionali. I ripetuti successi delle loro edizioni vanno di pari passo con quelle delle altre città siciliane e meritano, per questo, attenzione al pari di quella che, sentimentalmente mi sta più a cuore, ma che non è la sola a rappresentare la Pasqua in Sicilia.
'varicedda' Ultima cena
  Nel capoluogo nisseno i riti della Settimana Santa si condensano principalmente in tre giorni: meroledì, giovedì e venerdì. Le processioni si aprono con la spettacolare sfilata dei rappresentanti della Real Maestranza, ossia dell'unione delle antiche Corporazioni di Arti e Ceti le cui origini risalgono poco dopo il 1500 quando si formarono le Compagnie e le Corporazioni cristiane di arti e mestieri. Precede il corteo il "Capitano", il più anziano ed apprezzato artigiano scelto tra i vari componenti delle categorie lavorative. Il mercoledì la processione è composta dalle 'Varicedde', piccoli gruppi sacri, copie delle grandi Vare che sfilano il Giovedì Santo. 
'varicedde' 

    Il giovedì sera c'è la processione dei gruppi sacri dei Misteri, statue di legno, cartapesta o gesso dipinti, realizzati fra il 1883 e il 1902, e appartenenti ai diversi Ceti, che ha diversi punti in comune con quella dei Misteri di Trapani: si tratta di 16 gruppi statuari che rievocano i momenti più significativi della Passione e della Morte di Cristo poggianti su vare o fercoli (alcune artisticamente impreziosite con dorature), finemente addobbate e portati in giro per le vie della città. 












                                           

   Il venerdì è il giorno della processione del Cristo Nero, un crocifisso ligneo di colore scuro posto dentro un baldacchino. Il simulacro è portato a spalla dai "fogliamari" scalzi (raccoglitori di frutta e verdure selvatiche). Anche i fedeli lo seguono scalzi. Durante il tragitto i 'fogliamari' spargono incenso e cantano le 'lamentanze' (canti di dolore). La processione ha inizio nel quartiere di San Francesco, uno dei più vecchi della città. Il crocefisso è una preziosa scultura nascosta durante la persecuzione iconoclasta e venuta alla luce durante i lavori di scavo in un antico quartiere della città.
   
   






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