mercoledì 5 febbraio 2025

Inaugurazione della nuova sede degli Ortolani

    Lunedì 3 febbraio è stata inaugurata la nuova sede del gruppo dei Misteri ‘Gesù nell’orto dei Getsemani’ in Via Custonaci a Trapani. La cerimonia è avvenuta nella Chiesa dedicata alla Madonna di Custonaci alla presenza del Vescovo della città Fraghelli, che ha officiato la celebrazione eucaristica, l’arcivescovo di Agrigento Damiano, il sindaco di Trapani Tranchida, il Presedente dell’Unione Maestranze D’Aleo, il Capo Console Giliberti. Ha presentato il dottor Santoro che ha evidenziato come, in realtà, gli ortolani corrispondono al ceto sociale dei ‘siniara’ un tempo una categoria numerosa a Trapani. Molti i fedeli ed i curiosi presenti.

   Dopo gli interventi la prof.ssa Novara ha fatto un breve excursus storico della Chiesa della Madonna di Custonaci. La relazione si è concentrata sul culto della Madonna di Custonaci e sulla storia della chiesa che risulta, secondo le ricerche effettuate dalla relatrice, essere stata costruita nel XVI secolo. Come viene riferito dalla profssa Novara, nota studiosa trapanese, risultano poche le notizie documentabili. Un quadro che raffigura la Madonna è datato al 1520 sull’altare della Chiesa. La lapide posta sul portale d’ingresso, poco leggibile in verità, indica la ricostruzione del 1817 dopo un incendio che l’aveva danneggiato gravemente. A livello architettonico la chiesa (in realtà piccola) così come si presenta oggi dopo la ristrutturazione, risulta un piccolo gioiello e verrà aperta a tutti quelli che vorranno visitarla, quindi non verrà utilizzata solamente per gli incontri che vi terrà il Ceto degli Ortolani.
   All’interno ci sono delle immagini dedicate sia alla Madonna di Custonaci sia a San Trifonio che è il protettore del Ceto degli Ortolani; quattro nicchie in alto (due per ogni lato) e due altari, ognuno posto lateralmente sono le uniche eccezioni alla sobrietà della navata in cui, dietro l’altare, è stato posto un quadro di ‘Gesù nell’orto dei Getsemani’. Dentro, sopra il portale d’ingresso, c’è il soppalco in legno per il coro. La chiesa è stata data ufficialmente in affidamento al ceto degli Ortolani. Senza dubbio il progetto di recupero è stato realizzato al meglio ed è auspicabile che venga ripetuto anche per altre chiese chiuse e abbandonate di cui la città è piena.



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