mercoledì 19 aprile 2017

I Misteri a Trapani: edizione 2017

   Quest’anno il percorso che hanno fatto i Misteri si è svolto solamente dentro il centro storico. Secondo una nuova regola, quella dell’alternanza, negli anni dispari la processione percorre il centro storico e negli anni pari la via Fardella. 
Qualche malcontento non è mancato. 
                                                                  
   A sentire tutte le critiche questa edizione poteva certo essere ricordata in modo più positivo: come succede ormai da qualche anno la processione non è più una sola ma un insieme di processioni poco composte e staccate tra di loro. Questa è l'opinione di molti che non si può non condividere.
                                                           
   L’introduzioni, inoltre, di molte e inutili novità da tempo la stravolgono perché nulla hanno a che vedere con la secolare tradizione anzi, secondo i trapanesi più attenti e nostalgici, la ridicolizzano.
   Malumori ha suscitato anche la corona di spine di corallo donata al gruppo ‘La lavanda dei piedi’, all’inizio apparsa e poi rimossa prima della fine della processione in seguito all’intervento della Diocesi perché Gesù, secondo i testi sacri, in quell’occasione non portava ancora alcuna corona di spine in testa (che appare nei gruppi successivi). 
   Questi i commenti più diffusi che ho raccolto sui 'media' perché personalmente non ho assistito allo svolgimento di quest’ultima edizione.


Foto di R. Campo

lunedì 27 marzo 2017

Pasqua bizantina

   A Piana degli Albanesi, un paese dell’entroterra palermitano, principale colonia storica di albanesi in Sicilia, si celebrano i riti della Pasqua bizantina dal 1475. 
Piana degli Albanesi e il lago
   Questo, in sintesi, il rituale pasquale. La Grande Settimana, come viene chiamata la Settimana Santa, in realtà comincia il venerdì che precede la Domenica delle Palme con la rievocazione della Resurrezione di Lazzaro. 
   La Domenica delle Palme si rievoca l’ingresso di Gesù a Gerusalemme con i festeggiamenti nella chiesa di San Nicola di Mira, davanti la quale vengono benedetti i ramoscelli d’ulivo e le palmette. Poi si va in processione verso San Demetrio, la Cattedrale. L’ Eparca, cioè il vescovo, in groppa ad un asinello guida la processione con in mano un crocifisso ed una palmetta. 
   La ‘lavanda dei piedi’ del Giovedì Santo da parte dell’Eparca è seguita dalla lettura del Vangelo di Giovanni, in lingua albanese. 
   La mattina del Venerdì Santo c’è la celebrazione attorno al Taphos, un quadro raffigurante il Cristo morto, mentre il coro canta malinconici canti sulla Passione e sulla Morte di Cristo, tra cui il ΣΗΜΕΡΟΝ ΚΡΕΜΑΤΑΙ. La processione è preceduta dall’Urna in cui è riposto il Cristo.   

domenica 19 marzo 2017

Dolci pasquali

   A Pasqua le antiche famiglie siciliane preparavano pasticcini con la conserva di cedro o con le mandorle e poi le ‘cassate’ (quella siciliana è diventata famosissima). L’agnello pasquale era a base di pasta di mandorla ripiena di conserva di cedro. A Trapani come a Erice, dove la pasticceria tradizionale spesso è legata a solennità religiose e a feste patronali, particolarmente usata è la ricotta e la pasta reale (detta ’martorana’) che vengono applicate in innumerevoli dolci.
agnello farcito

cannoli di ricotta
   Anche i cannoli hanno come base la ricotta (che riempie le scorze fritte), e le cassatelle, in dialetto trapanese ’cassateddi’(anch’esse fritte) che si possono coprire con il miele. Nelle nostre zone l'agnello pasquale, farcito o no, è il dolce simbolo della Pasqua. E’ di pasta di mandorla e di solito viene decorato con fiorellini di zucchero o confetti colorati.




cassata siciliana
   Ma la regina della pasticceria siciliana è la ‘cassata’. Non c’è Pasqua senza una cassata a tavola. La cassata siciliana è antica di mille anni. La prima torta fu preparata dai cuochi saraceni alla corte dell’emiro Yassuff nel 998 d. C. a Palermo. Gli spagnoli continuarono la tradizione facendola diventare un’opera d’arte arricchendola di frutta candita. Furono poi i monasteri che si appropriarono della sua produzione ritenendosi i veri depositari della sua ricetta. La ricotta, la pasta di mandorla e la frutta candita sono gli ingredienti principali, le varianti si lasciano alla fantasia del pasticcere.